sabato 4 febbraio 2012

La neve e il riscaldamento globale

In questi giorni il freddo e la neve hanno colpito gran parte del centro-nord Italia scatenando tra la gente comune una serie di considerazioni sulla coerenza dei meteorologi che fino ad ieri hanno parlato di riscaldamento globale.


Tralasciando il fatto che i dati sul surriscaldamento del nostro pianeta sono incontrovertibili (basta dare un'occhiata all'immagine qui sopra), in realtà non c'è nessuna contraddizione. Com'è ovvio, l'aumento della temperatura media del pianeta non significa affatto che ovunque ci sia lo stesso aumento. Ma per spiegare il motivo di una diminuzione delle temperature di questi giorni in Europa serve partire dall'Oceano Atlantico.

La Corrente del Golfo è un flusso di acqua calda che dal Golfo del Messico (dal quale prende appunto il nome) si spinge fino al Circolo Polare Artico, lambendo e riscaldando le coste di Portogallo, Francia e isole britanniche. Una volta arrivata in prossimità del polo questa corrente si inabissa ed entra a far parte del cosiddetto Nastro Trasportatore. Quest'ultimo è una corrente che attraversa tutti gli oceani a varie profondità ed uniforma le temperature delle acque oceaniche.

Sia la Corrente del Golfo che il Nastro Trasportatore sono mossi dalle differenze di salinità tra le varie zone e le varie profondità degli oceani. Se la salinità di una certa zona dovesse cambiare, tutto questo flusso di acqua potrebbe interrompersi. Ed è proprio quello che sta succedendo in prossimità del polo nord.

A causa dell'aumento delle temperature, i ghiacci artici rischiano di sciogliersi liberando una grande quantità di acqua dolce che diluirebbe i sali presenti in gran quantità nell'oceano artico e che sono quelli che attirano la Corrente del Golfo. E senza la Corrente del Golfo, le temperature del nord Europa sono destinate a diminuire drasticamente, facendo precipitare il nostro continente in una nuova era glaciale.

Quindi, nessuno stupore per l'apparente contradizione tra le temperature "siberiane" di questi giorni e gli allarmi sul surriscaldamento globale: purtroppo sono due facce della stessa medaglia.

5 commenti:

  1. siccome si raffreddano anche i deserti mi sembra che il grafico qui sopra riportato sia stato abilmente taroccato da persone che prendono tanti bei soldini per indagare sul global warming;
    se non continuassero a ribadire che la terra si riscalda perderebbero i loro finanziamenti e forse anche il lavoro

    vedi

    http://ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/clima/2012/05/31/Deserto-africano-cede-passo-verde_6964515.html

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  2. Proverò per un attimo a dimenticare la parte complottistica (e risibile) delle tue affermazioni per rispondere nel merito.

    Il link dell'ANSA che hai segnalato sull'aumento delle zone verdi in Africa è assolutamente in linea con quanto ho scritto io: global warming non implica local warming.

    E, in ogni caso, il problema non è il cambiamento (che tu stesso ammetti), ma la velocità con cui questo cambiamento avviene.

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  3. vedo che non hai risposto: e come puoi del resto negare le scie chimiche nel cielo ed il loro effetto sul clia e sulla salute?

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  4. E su cosa dovrei rispondere, di grazia? Sul climategate? E la mia risposta servirebbe a farti venire qualche dubbio? Credo proprio di no.

    Perché vedi, con una semplice ricerca puoi trovare decine di articoli/post/commenti sull'argomento. Sta a te decidere se leggerli (senza pregiudizi) oppure no.

    Quanto alle scie chimiche, sono ragionevolmente sicuro che non esistano. Ma se tu sei convinto del contrario (e hai le prove), cosa fai di concreto per salvaguardare la tua salute e quella dei tuoi cari?

    Voglio dire: giri con una maschera a gas? Hai sporto denuncia per strage? Ti sei incatenato davanti ad un aeroporto?

    Insomma, fai qualcosa di concreto o scrivi solo cazzate su Internet?

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