lunedì 18 giugno 2007

Pedofilia e censura

Girovagando per la rete mi sono imbattuto in un articolo decisamente controcorrente di Massimo Martellini su Punto Informatico.

Si parla della raccolta di firme (sottoscritta da molte personalità del mondo dello spettacolo e pure da molte mie conoscenze virtuali) per censurare un sito tedesco inneggiante al "Partito dei Pedofili" culminata con la decisione del ministro Gentiloni di oscurare il sito. Ma dietro l'apparente buonsenso si nascondono la censura e la scarsa conoscenza di Internet.

Per leggere l'articolo clicca qui!

4 commenti:

  1. Conoscevo tutta la storia.
    Capisco il punto di vista Martellini, ma soprattutto capisco il suo messaggio, libera scelta in libera Rete.
    E però, dentro di me c'è qualcosa che dice che, porca miseria, se li chiudessero contemporaneamente tutti i siti di pedofilia, con un atto di oscurantismo senza precedenti (credo), ne sarei felice. E non mi appellerei alla libertà della rete.
    Ho un dibattito interiore in corso, in merito.

    RispondiElimina
  2. Attenta Gea. Chiudere i siti non significa eliminare la pedofilia. Anzi.

    La questione è indubbiamente spinosa ed il fatto che tu sia combattuta non fa altro che confermare la buona opinione che ho di te... almeno fino a quando non scoprirò che hai firmato anche tu ;-)

    RispondiElimina
  3. No, non ho firmato anche se ho ricevuto la petizione. Il punto è: è ovvio che chiudere i siti non elimina la pedofilia. Però, provo a ragionare con te, non credi che cercare di limitarne la visibilità (il sito, che io non ho visto, pare proponesse, per una certa sera, anche l'accensione di candele in sostegno dei pedofili "vessati" nel mondo) e, soprattutto, limitare l'accessibilità a fonti facilissime di contenuti pedopornagrafici possa essere un buon passo?
    Martellini fa l'esempio del cannibalismo, che in Italia non è feato e quindi nessuno si fila/filerebbe eventuali siti in merito. Vero. Ma ignorare il fatto che la pedopornografia sia un fenomeno enormemente più diffuso e che la Rete abbia contribuito in modo significativo al suo sviluppo negli ultimi anni mi sembra miope.

    RispondiElimina
  4. Onestamente non so dire se Internet abbia contribuito ad aumentare la pedofilia o se abbia solo portato allo scoperto quella che già c'era.

    So però per certo che le leggi, per quanto scomode possano essere, vanno rispettate. Anche dai ministri.

    Invece il "nostro" Gentiloni ha pensato che rendere il sito invisibile dall'Italia (cosa che comunque non è riuscito a fare) fosse sufficiente. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

    Ha applicato le stesse modalità della Cina (che è pur sempre una dittatura comunista) senza comunque raggiungere lo scopo.

    E naturalmente senza nemmeno avvicinarsi alle vittime della pedofilia.

    RispondiElimina

I commenti al momento non sono moderati: fanne buon uso!