martedì 9 gennaio 2007

Sbatti il mostro in prima pagina

Ci risiamo. Altro tragico fatto di sangue ed altro sciacallaggio da parte di televisioni e giornali. Mi riferisco alla strage di Erba. Tre donne ed un bambino uccisi a coltellate ed un uomo gravemente ferito.
I sopetti all'inizio sono tutti incentrati sul marito tunisino (incarcerato per spaccio ma libero grazie all'indulto, è bene metterlo in evidenza che la gente lo sappia) che però al momento della strage si trovava nel suo paese natale. Il fratello l'aveva detto ma "sicuramente gli starà coprendo la fuga", avranno pensato gli zelanti giornalisti d'assalto. E così tutti contro il tunisino.
Quando finalmente si rendono conto di aver detto/scritto una marea di cazzate, eccone pronta un'altra: il fratello della ragazza uccisa sarebbe indagato. Eccolo lì il nuovo colpevole. Ma naturalmente il presunto assassino non solo non è tra i sospettati me non è nemmeno stato sentito in procura.
Ieri l'ennesima svolta: le indagini dei R.I.S. portano ai vicini di casa. Ed i giornalisti sono tutti lì ad aspettarli fuori dalla procura. Questa volta certi che sia quella buona. Servizio d'apertura dei TG e prime pagine sui quotidiani.
Ricordare la presunzione d'innocenza sarebbe inutile. A questi giornalisti non interessa la notizia, ma il clamore che suscita e quindi l'audience (od il numero di copie vendute) che ottiene. La spettacolarizzazione dell'informazione continua, nell'attesa che si celebri il processo. E magari entri in scena l'avvocato Taormina.

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