giovedì 13 giugno 2013

Impiccarsi con le proprie mani: grazie Silvio

Ieri all'assemblea di Confcommercio, il Ministro Zanonato è stato fischiato dalla platea dopo aver detto che non ci sono risorse per evitare l'aumento dell'IVA al 22% dal primo luglio. Servirebbero due miliardi di euro che al momento non si sa dove trovare. Ma come siamo arrivati a questo punto?

Tutto è cominciato nell'estate del 2011, quando Berlusconi e Tremonti pur di riguadagnare un minimo di considerazione da parte degli altri leader europei, hanno promesso a Bruxelles una manovra da 6 punti di PIL in 2 anni. Una roba che non sarebbe indolore neanche in caso di congiuntura economica favorevole, figurarsi con la crisi globale che imperversava.

Questo naturalmente ha vincolato tutta l'azione del Governo Monti che, per recuperare risorse, ha modificato l'IMU (introdotta da Berlusconi) e programmato una serie di aumenti dell'IVA (il primo dei quali ce lo siamo già beccati a settembre 2011).

Poi è arrivata l'idea (stupida) di introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione; la modifica, approvato a larga maggioranza, di fatto lega ancora più le mani del governo, vincolandolo a non spendere più di quanto incassato, costi quel che costi.

Il colpo di grazia è arrivato con il rinvio (no, cari amici pidiellini, non si tratta di abolizione) della prima rata dell'IMU sulla prima casa che comporta mancate entrate per quattro miliardi di euro: esattamente il doppio di quanto sarebbe servito per evitare l'aumento dell'IVA.

E chi ha fatto fuoco e fiamme per togliere l'IMU? Ancora lui, Silvio Berlusconi, questa volta supportato da Brunetta. Chapeau! Con quei soldi si sarebbe potuta portare nuovamente l'IVA al 20%. Perché, chiedetelo ad un economista serio se non mi credete, l'aumento dell'IVA (che colpisce tutti indistintamente) è molto più recessivo di un'imposta sulla prima casa.

Va da se che in un periodo di recessione, varare misure recessive non è il massimo. Ma se lo chiedete a Brunetta, vi sentirete rispondere che, grazie al fatto di non aver pagato la prima rata dell'IMU, adesso l'ottimismo è tornato e l'economia si metterà magicamente a saltellare di gioia. Con una robusta corda di canapa attorno al collo.

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