lunedì 9 agosto 2010

Berlusconi-Fini: attesa e tattica

"Berlusconi ha il coltello dalla parte del manico."
"Fini ha il coltello dalla parte del manico."

Avrai sicuramente letto o sentito una di queste due frasi nell'ultima settimana. Si tratta del tipico manicheismo all'italiana. La verità, come al solito, è un'altra. Nessuno dei due ha già la partita in pugno. Si tratta di uno scontro aperto in cui tutto può succedere. La votazione dell'altro giorno sulla fiducia al sottosegretario Caliendo ha messo in evidenza tutta l'indeterminatezza della situazione.

I voti dei finiani alla Camera (sommati a quelli del PD, dell'UDC, dell'MPA e dell'API) potrebbero essere sufficienti per far cadere il governo. Ma una crisi in questo momento è proprio ciò che Fini vuole evitare. Nuove elezioni vogliono dire sostanzialmente due cose: mass media mobilitati contro l'ex delfino (col rischio di fargli perdere anche quei pochi voti che potrebbe sottrarre al PDL) e Berlusconi al Quirinale tra 3 anni, quando scadrà il mandato di Napolitano. Inoltre anche l'accordo con Casini è abbastanza problematico per Fini, viste le svariate prese di posizione sui temi etici da quando è Presidente della Camera. E poi entrambi vogliono diventare Presidente del Consiglio. No, la riedizione del sub-governo Fini-Casini non sembra praticabile.

Ma dall'altra parte della barricata, nemmeno Berlusconi può dormire sonni tranquilli. Vorrebbe andare alle urne subito ma non sta a lui scegliere. Finché il suo governo non cade in Parlamento, sa che Napolitano non gli concederebbe mai il voto anticipato. E sa anche che Fini non sarà così stupido da far votare ai suoi la sfiducia. L'unica possibilità per re Silvio sarebbe un voto di fiducia a scrutinio segreto convincendo una trentina di deputati PdL a votare contro il governo, ma il rischio sarebbe altissimo.

E così si continuerà a navigare a vista, con Berlusconi che farà sempre più uso della fiducia alla Camera e Fini che si guarderà bene dal fargliela mancare, cassando però tutti quei provvedimenti che non sono di suo gusto. Almeno finché non cambierà qualcosa.

3 commenti:

  1. Mah, io non ho capito una cosa del tuo post. Perché elezioni anticipate = Berlusconi al Quirinale fra 3 anni?
    E poi in tutta 'sta faccenda non mi è chiaro quale sia lo scopo di Fini. A volte sospetto che non sia chiaro nemmeno a Fini quale sia lo scopo di Fini.
    Lo descrivono tutti come un politico esperto, navigato, smaliziato eccetera, ma di fatto negli ultimi anni ha collezionato una serie di castronerie strategiche non indifferenti, per esempio sciogliere il suo partito per confluire in uno che a detta di tutti lo avrebbe snaturato e assorbito, per poi fare lo scisma e ritornarsene dalla mamma con le valigie.
    Comunque siamo ridotti a vedere in Fini l'unica opposizione credibile. Aò, stamo in mezzo a 'na strada.

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  2. Fra 3 anni scade sia il mandato di Napolitano che quello dell'attuale Parlamento... con ogni probabilità il prossimo capo dello Stato sarà eletto dopo le elezioni e quindi c'è la possibilità (seppur remota) che Berlusconi non abbia i voti sufficienti a farsi eleggere Presidente della Repubblica...

    Se invece si andasse alle urne adesso, il PdL stravincerebbe (visto che dall'altra parte l'opposizione non esiste) e fra tre anni avrebbe i numeri per prendere il posto di Napolitano...

    Per quanto riguarda il percorso politico di Fini ho un post in canna... abbi fede...

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  3. Più vanno avanti le cose, più io questo politico sapiente proprio non lo vedo.
    Aveva un elettorato fedele nonostante una serie impressionante di scelte autoritarie e non condivise.
    Aveva un'immagine di autenticità politica che nel mercato parlamentare valeva oro.
    Ha sputtanato tutto per "sposare" un personaggio che detestava e che non c'entra nulla con la sua storia.
    Mah...

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