sabato 28 agosto 2010

Il PD e la legge elettorale

Sembra che sia la cosa più importante per il paese. Secondo il Partito Democratico è fondamentale cambiare questa legge elettorale. Il motivo per cui questa debba avere la priorità su tutto il resto non mi è però ben chiaro. E suppongo non sia ben chiaro nemmeno alla cosiddetta "base" del PD. L'unico motivo valido che mi viene in mente è abbastanza sottile e credo che non sia nemmeno passato per l'anticamera del cervello di Bersani e soci: il Consiglio d'Europa raccomanda (e sanziona nel caso la raccomandazione venga disattesa) di lasciar passare almeno un anno tra il cambio della legge e le elezioni. Ecco, questo sarebbe l'unico motivo plausibile per voler cambiare questa legge adesso: avere un anno di tempo per riorganizzarsi.

Ma secondo me i dirigenti del PD non pensano a questo. Loro pensano semplicemente che con un altro sistema elettorale vincerebbero. E questa miopia rischia di portarli all'ennesima disfatta. Primo perché non è dal metodo che scaturisce il merito, secondo perché alla maggioranza degli italiani, che si tratti di proporzionale o maggioritario, di sistema tedesco o francese, non importa assolutamente niente. Anzi, se qualcuno si prendesse la briga di chiedere ad un campione di italiani cos'è il doppio turno alla francese, otterrebbe delle risposte che variano dal calcio ("La partita di andata si disputa in casa di una squadra, quella di ritorno in casa dell'altra") all'arte del bacio.

In realtà quello che serve all'Italia e, in seconda battuta al PD per avere almeno una possibilità di vincere le elezioni entro i prossimi 10 anni, è una legge seria sul conflitto di interessi che impedisca a Berlusconi di utilizzare le sue sterminate risorse mediatiche per pilotare l'opinione pubblica (e quindi gli elettori) ma che non sia eccessivamente punitiva per evitare di fargli fare la cosa che gli riesce meglio: la vittima.

Ma il Bersani farà quello che D'Alema non ha voluto fare? Il momento sarebbe propizio, vista l'uscita di Fini dal PdL, anche se la strada è tutt'altro che in discesa. Se anche il provvedimento dovesse passare alla Camera, al Senato i numeri non ci sono. Però, a mio avviso è meglio provarci che continuare a nascondersi dietro al Porcellum per giustificare la propria disfatta.

2 commenti:

  1. Ma non ho capito: come fa Bersani a fare la legge sul conflitto di interessi se non governa lui?
    E poi: quella legge il centro sinistra non ha mai voluto farla. Ha sempre detto di volerla fare, ma poi - fischiettando - si è sempre glissato sulla questione.
    I motivi di tanto fischiettare li conosco solo in minima parte. Non so tu.

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  2. Ogni parlamentare può presentare una proposta di legge... il problema starebbe poi nell'approvazione...

    Il fatto è che, a mio avviso, questa è l'unica legge veramente utile al nostro paese in questo momento e quindi forse vale la pena provarci...

    Penso che parlare di legge elettorale sia quantomeno inutile al momento...

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