martedì 19 ottobre 2010

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«Alessio! Uno di noi!»

Questo coro da stadio risuonava ieri sera sotto casa di Alessio Burtone mentre i carabinieri lo portavano in carcere.

Certo che è uno di voi.

Voi che odiate gli immigrati.

Voi che però, quando finirete in ospedale, vi guarderete bene dal farlo notare all'infermiera rumena che vi porta le medicine.

Voi che, quando sarete vecchi, non avrete il coraggio di insultare la badante ucraina che vi cambierà il pannolone.

Voi, ipocriti e codardi.

Io, invece, sono altro da voi.

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