mercoledì 3 agosto 2011

Berlusconi, Tremonti e il baratro

Berlusconi FailScrivo mentre il discorso di Berlusconi al Senato è ancora in corso. Immagino che stia ripetendo all'incirca le stesse cose che ha già detto alla Camera, ovvero quasi niente di veramente importante. Ma il mio giudizio oggi conta poco: domani a decretare il successo o il fallimento del più grande venditore italiano saranno i mercati. Già, i mercati. Quest'entità astratta che da giorni fa colare a picco la Borsa di Milano (insieme a quelle di mezza Europa) e volare il differenziale tra i nostri BTP decennali ed i corrispondenti Bund tedeschi.

Speculazione e fiducia

Molti (il Cavaliere in primis) hanno tirato in ballo la speculazione. Sicuramente esiste ma in molti casi è assolutamente automatica in quanto guidata dai fondi pensione. In pratica per garantirci qualche euro in più tra un numero imprecisato di anni, oggi stiamo mandando a puttane l'Italia. E senza nemmeno prendercene il merito.

Lo stesso Berlusconi poi ha parlato di crisi di fiducia nei confronti del nostro paese, come se fosse una cosa di cui lui non ha colpa. Oltre agli scandali e ai processi in cui è imputato, dovrebbe avere l'onestà di ammettere che è a capo di una coalizione dai numeri risicati che sta insieme con lo sputo. Non solo: il "suo" Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, da più parti definito il cane da guardia dei conti pubblici, si trova adesso implicato in una storia di presunti pagamenti in nero. Lui, il capo della Guardia di Finanza. Come se il Commissario Basettoni, di tanto in tanto, assaltasse il deposito di Zio Paperone. Mi stupirei se la fiducia ci fosse.

(A proposito di fiducia, era veramente necessario far votare il cosiddetto Processo lungo a fine luglio? Non c'era proprio nessun altro provvedimento più urgente?)

E il cane cosa fa?

Però qualcosa questo governo ha fatto: la manovra correttiva per chi non ha fretta. Rimanda tutti tagli più sostanziosi al 2013, cioè al prossimo governo. Ti credo che Berlusconi ha detto di non volersi ricandidare...

Ma torniamo a Tremonti. Pensandoci bene, cosa fa esattamente un cane da guardia? Sta lì fermo e aspetta. Aspetta che arrivi qualcuno ad invadere il suo territorio e lo scaccia. Ma non fa altro. Ora questo va benissimo per un quadrupede bavoso e ringhiante che è stato messo lì per fare solo questo. Ma per un Ministro dell'Economia questo è oggettivamente poco. Perché, se è vero che il nostro debito pubblico è enorme, è altrettanto vero che questo debito si misura in percentuale al Prodotto Interno Lordo. E se il PIL cala, il debito, pur rimanendo costante in valore assoluto, aumenta molto di più in proporzione.

Ma se in tre anni di governo non si fa niente per incentivare la produttività (cioè il PIL) e ci si limita ad una strenua difesa del debito, come si può pensare di venire fuori dal pantano? Con due discorsi fotocopia in Parlamento? Secondo me non ci credono nemmeno loro ma fanno finta perché non sanno più che pesci pigliare. O almeno lo spero.

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