sabato 10 dicembre 2011

"La primavera intanto tarda ad arrivare"

Franco Battiato
Qualche giorno è passato e la lista di cosa manca nella manovra di Monti l'hanno fatta un po' tutti: politici, giornalisti e blogger. Le segnalazioni delle mancanze sono molteplici: si va dall'applicazione dell'ICI sugli immobili della Chiesa agli investimenti per la banda larga, dall'eliminazione del "beauty contest" per l'assegnazione delle frequenze UHF fino alla riforma della giustizia.

Nel frattempo si è notevolmente ridotta la lista degli "incensatori" e anche i quotidiani più entusiasti hanno ridimensionato i toni trionfalistici della prima settimana. L'elogio della sobrietà è rimasto ma, sotto sotto, si percepisce che ci si aspettava ben altro.

Io invece sto sempre lì, in attesa. In attesa della prossima manovra perché è solo questione di tempo. Forse già a gennaio, per tentare di compensare i disastri che il dinamico duo Merkel-Sarkozy con la complicità di Cameron stanno facendo in Europa.

Però una piccola nota (è il caso di dirlo) di speranza c'è: l'altra sera ho risentito "Povera Patria" di Battiato e forse, dopo vent'anni di assoluta corrispondenza tra il testo è la politica italiana, forse, dicevo, qualcosa sta cambiando.

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