martedì 10 luglio 2007

La farsa delle primarie

Oggi è la notizia di prima pagina. Bersani (Pierluigi, mica Samuele) non si candida per la leadership del Partito Democratico in contrapposizione a Veltroni, ufficialmente per non disorientare gli elettori. E gira voce che nessun altro diessino si candiderà.
Dalle parti della Margherita invece si fanno parecchi nomi : Arturo Parisi, Enrico Letta (che doveva accodarsi a Bersani), lo stesso Franceschini, da più parti additato come "secondo" del Walter. Ma, ça va sans dire, nessuno di questi nomi ha l'appeal del sindaco di Roma.
Quindi le primarie si annunciano ancora una volta plebiscitarie e si dimostrano più un'operazione di facciata - o di marketing politico, se preferite - che di sostanza.
La cosa divertente è che, dietro al candidato dato per vincente, iniziano a fioccare delle liste "di sostegno" create dai vari maggiorenti dei DS per ottenere poi delle rendite di posizione all'interno del Partito Democratico.
Ancora una volta dagli Stati Uniti è stato importato solo il nome; la sostanza è quella nostrana, frutto di quarant'anni di strapotere (e di insegnamenti) di mamma DC.

4 commenti:

  1. In quanto a farse, la sinistra italiana non ha mai avuto bisogno di lezioni dalla Dc, credo.
    :-)

    RispondiElimina
  2. Attento che questo blog è letto da molti comunisti :-D

    RispondiElimina
  3. Ce ne sono addirittura molti in giro?
    ;-)

    RispondiElimina
  4. Diciamo che un buon 90% dei miei amici virtuali sono comunisti ;-)

    RispondiElimina

I commenti al momento non sono moderati: fanne buon uso!