martedì 9 giugno 2009

I servi del capo

Si narra che ogniqualvolta Mussolini chiedesse ai gerarchi fascisti lo stato dell'esercito italiano, la risposta fosse sempre la stessa: le nostre truppe sono le migliori al mondo. E lo stesso gli veniva assicurato anche per quanto riguardava l'aviazione e la marina.
La storia ha dimostrato che così non era: uomini demotivati, mal equipaggiati, mal riforniti e peggio comandati sono stati mandati a morire in Russia.
La paura di deludere il capo e la voglia di compiacerlo erano ugualmente mescolate nel pensiero di quei gerarchi.

Fatte le debite proporzioni, la stessa cosa è successa a Berlusconi con i suoi consiglieri. DataMedia, società di sondaggi prediletta dal premier, fino all'ultimo per le elezioni europee gli forniva dati tra il 43 ed 45 percento con una soglia minima data per scontata del 38%. E invece le aspettative sono andate deluse: il PdL si ferma al 35%. Per fortuna di Berlusconi dall'altra parte non c'erano gli alleati ma un PD allo sbando.

Ma anche contro ogni logica, bisogna cantare vittoria lo stesso e non far capire di essere in difficoltà. Ecco allora il baldanzoso proclama: "siamo la rappresentanza più numerosa al Parlamento Europeo". Bugia: il CDU-CSU, partito della cancelliera tedesca Angela Merkel, manda a Strasburgo una decina di deputati più del PdL.

Neppure sul piano delle preferenze personali a Berlusconi è andata benissimo. Ancora ieri sera, uno dei telegiornali di famiglia (TG5) riportava una sua dichiarazione secondo cui il premier era il candidato più votato in tutte le circoscrizioni. Ma era un'altra bugia: nel nord-est si è fatto superare di quasi 10.000 voti da una semi-sconosciuta Debora Serracchiani in quota PD. In Friuli-Venezia Giulia si è fatto superare di quasi 10.000 voti da una semi-sconosciuta Debora Serracchiani. In Basilicata il distacco da Giovanni Pittella è di 15.000 voti, in Calabria i voti di scarto da Mario Pirillo sono "solo" 6.000 mentre in Sardegna, è Francesca Barracciu a battere il premier con 7.000 preferenze in più.

L'ultima botta al Cavaliere l'ha riservata però la Sardegna. Nell'isola, appena due mesi fa, trionfava Cappellacci. Ora, con un'astensione del 59%, la sfida con il PD si è risolta con un sostanziale pareggio (36.6% a 35.6%).

A Berlusconi rimangono comunque due consolazioni: il risultato delle amministrative e Franceschini alla guida del PD.

6 commenti:

  1. cmq silvio ha preso 255mila preferenze in più della serracchiani nel nordest...

    questo per i dati.
    per le analisi...contento te!!!

    ciao.

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  2. Hai ragione, avevo confuso i dati, ora ho corretto il post...

    Poi, ovviamente, non sono contento, ma questo oramai da tempo... nonostante la buona (per loro) percentuale raggiunta, i Radicali rimangono fuori dall'Europa...

    L'unica nota positiva è che Silvio non ha stravinto come pensava... e di sicuro non per merito del PD (inteso come dirigenza "romana")...

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  3. bella la conclusione finale :)))

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  4. Sì, la dirigenza del Pd è la fortuna di Silvio.

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  5. Kiwi, devi sapere che Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale) chiama Franceschini "il segretario boomerang"...

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  6. Marco, pensa che fra poco faranno il congresso ed eleggeranno un nuovo segretario, prendendolo sempre dallo stesso gruppo dirigente... forse Bersani potrebbe riuscire a fare qualcosa, ma mi sa che le ali gliele tarpano subito...

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