mercoledì 14 aprile 2010

Controcorrente, ovvero, s'i' fosse sindaco

Premessa. Non ho (volutamente) approfondito la notizia del Sindaco di Adro, nel bresciano, che ha predisposto un pulmino per riaccompagnare a casa i bambini in arretrato con il pagamento del servizio mensa scolastica. In questo post vorrei solo dire come mi sarei comportato io in una situazione analoga e capire se sono un cripto-razzista.

Scena 1. Interno giorno. Ufficio del Sindaco.
Attori: il Sindaco, il Responsabile della Commissione Bilancio.
R - Signor Sindaco, abbiamo un problema.
S - Che tipo di problema?
R - Quarantamilaeuro.
S - Di buco, immagino. Gran bel problema. E cos'è che ha generato questo ammanco?
R - La mensa scolastica.
S - Sì, la mensa, e poi?
R - E poi basta. La mensa e basta.
S - ...
R - Ci sono fatture non pagate. Da anni.
S - Da anni? E ve ne siete accorti adesso?
R - Ehm...
S - Vabbè, lasciamo perdere. Certo che 40.000 euro di fatture non pagate...
R - No... cioè non sono tutte fatture non pagate... quelle ammontano a circa 10.000 euro... il resto è perché il servizio è in perdita di suo.

Scena 2. Interno giorno. Ufficio del sindaco.
Attori: il Sindaco, il Responsabile della Commissione Bilancio, l'Assessore all'Istruzione, il Preside della Scuola.
A - Sa com'è... ci sono tanti extracomunitari... quelli pretendono la mensa senza carne di maiale e senza vino...
S - Ma ai bambini date il vino?
A - No... cioè... era per dire...
S - Vada avanti.
A - Dicevo: tutti questi extracomunitari...
S - Ma sono solo loro che non pagano?
A - No... cioè... ci sono anche italiani... ma ci sono anche tanti extracomunitari.
S - Ho capito, ho capito, continui.
A - Insomma, 'sta gente non paga. Solo che dopo il casino successo a Verona...
R - Eh sì, Verona...
A - ...non possiamo lasciarli senza mangiare.
R - Eh però neanche si può andare avanti così...
P - Io proverei con una lettera ai genitori.
S - Si spieghi meglio signor Preside.
P - Qualcosa del tipo: se entro un mese non saldate il debito, i vostri figli dovranno mangiare da un'altra parte. Ovviamente scritto con le dovute maniera.
S - Lei si rende conto che questo rischia di farci fare una figura peggiore di Verona. Almeno loro gli davano un panino. Però l'idea della lettera di avviso non è male. Facciamo così: intanto portiamo a tre mesi il tempo per rientrare almeno parzialmente del debito. Poi gli scriviamo che, in caso di problemi finanziari possono venire a parlarne qui in comune che una soluzione la si trova. E come ultima ratio...
R - Siamo sempre lì. Li escludiamo dalla mensa.
S - No, questo no. Ma cos'altro possiamo fare?
P - Forse ho un'idea. C'è già il pulmino che accompagna a casa quelli che non usufruiscono della mensa e poi li riaccompagna a scuola. Possiamo usare quello.
S - Bella idea signor Preside. Facciamo così: la scriva lei questa lettera. Ma mi raccomando, sia il più comprensivo possibile. Dica che ci dispiace, che vorremmo evitare ripercussioni sui bambini ma che non è giusto fare finta di niente, soprattutto nei confronti di chi ha sempre pagato regolarmente. E poi speriamo che i giornalisti...

6 commenti:

  1. 1) Chi è che non paga? Il genitore o il bambino? E allora non si può punire il bambino.
    2) Escludere un bambino dalla mensa in cui siedono i suoi simili è una discriminazione intollerabile, che espone l'escluso al pubblico ludibrio, o come minimo a un principio di emarginazione. E' comunque e sempre - a prescindere dalle motivazioni - un provvedimento da evitare.

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  2. Tutto giusto. Ma una discriminazione è già avvenuta.
    Ci sono dei bambini che non usufruiscono della mensa perché i loro genitori già sapevano di non riuscire a pagarla.

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  3. Obiezione assurda dal punto di vista di un bambino, che deve sempre essere tutelato. Sempre.

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  4. sceneggiatura fantasiosa, inevitabilmente.
    se si provasse a sceneggiare i dialoghi nelle famiglie morose al ricevimento delle richieste di pagamento della mensa? potrebbero essere più irritanti che commoventi.

    cmq, visti da santoro giornalisti moralisti fare domande inutili, sindaco incapace di spiegarsi.

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  5. Marco, no, non è un'obiezione assurda. E' quello che succede. Chi ha tutelato i bambini i cui genitori sapevano di non riuscire pagare la mensa? Nessuno. Cazzi loro. Potevano fare i "furbi", come gli altri, no?

    La soluzione potrebbe (dovrebbe?) essere quella di rendere il servizio mensa gratuito. In questo modo avresti davvero tutelato tutti i bambini, perché usufruirne o meno diventa davvero una libera scelta. Oppure abolirla del tutto e che ognuno si arrangi.

    Il problema qui, secondo me, è che si è fatto tanto chiasso per alcuni bambini tralasciandone degli altri.

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  6. Sì, Anonimo senz'altro fantasiosa, ma, cosa vuoi, i Sognatori non sempre sono fedeli alla realtà apparente ;-)

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