lunedì 27 novembre 2006

Google, la censura e le leggi

I P.M. milanesi hanno iscritto nel registro degli indagati i due rappresentati legali di Google Italia. L'accusa è quella di diffamazione aggravata per via dell'ormai famoso video in cui alcuni studenti torinesi picchiano un compagno di classe.
In sostanza, il motore di ricerca viene equiparato ad una testata giornalistica.
La "colpa" dei gestori è stata quella di non verificare il contenuto del video prima di pubblicarlo. A parte l'ovvia considerazione che non è sempre facile distinguere tra un video "reale" ed uno "finto" (ad esempio un cortometraggio di un autore emergente), trovo sia abbastanza facile cadere nel tranello della censura preventiva. Qualsiasi video che possa portare querele (ad esempio una parodia del Papa o di Berlusconi) verrebbe sicuramente "filtrato".
La realtà è che esiste un vuoto normativo sul "mezzo Internet". Si tenta di equipararlo ad altri mezzi di comunicazione ma non ci si accorge delle differenze e delle storture che si vengono a creare. E, almeno a sentire qualche dichiarazione dei politici nostrani, sembra che in Parlamento non abbiano nemmeno la più pallida idea di come funziona la Rete.
Qualcuno propone di considerare i blog alla stessa stregua dei quotidiani. In tutti i sensi, compreso il fatto che i gestori, pardon, i direttori responsabili, debbano essere iscritti all'albo dei giornalisti. Anche se si parla di ricette o degli incubi notturni.
Nel frattempo io mi sono tutelato (?) aggiungendo il Disclaimer (per la verità scopiazzato dal Blog di Cristina). Basterà?

3 commenti:

  1. ...basterà?"
    Temo di no.
    Comunque, ovviamente, condivido tutto.
    Ciao.
    Bullo.

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  2. Che dici, per evitare problemi è meglio chiudere subito i battenti? ;-)

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  3. assolutamente no, basta controllare gli interventi.....
    ma, a parte gli scherzi, credo che se l'interpretazione è quella di identificare il blogger nel direttore responsabile di una testata, non c'è disclaimer che tenga.
    è l'interpretazione che è sbagliata.

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