All'inizio era il N.I.M.B.Y. (acronimo di Not In My Back Yard, non nel mio giardino).
Poi si è passati al B.A.N.A.N.A. ovvero Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything, che significa all'incirca "non costruire assolutamente nulla in nessun luogo e vicino a niente".
E che si traduce in picchetti di cittadini guidati dai propri sindaci che occupano strade e ferrovie o che impediscono l'accesso ai cantieri, alle discariche, agli inceneritori.
Figurarsi cosa succederà quando verranno scelti i siti che ospiteranno le quattro nuovissime centrali nucleari annunciate ieri da Berlusconi e Sarkozy. Una rivolta, come minimo. Anzi, quattro: una per ogni nuova centrale.
O forse cinque, perché bisognerà finalmente trovare un luogo di stoccaggio sicuro per le nuove scorie che verranno prodotte, ma soprattutto per le vecchie: quelle di prima del referendum del 1987 e quelle prodotte nel frattempo da tutti i centri di medicina nucleare.
Forse manderanno l'esercito per mantenere l'ordine pubblico. Deve rientrare in quest'ottica la proposta di creare un battaglione militare congiunto tra Italia e Francia.
Per chi fosse interessato al perché tecnicamente non ha senso costruire queste centrali nucleari in Italia, segnalo su l'Unità l'intervista Prof. Angelo Baracca.
Sei ottimista. Io non sono affatto sicuro che il popolo alzerà la testa.
RispondiEliminaSbagli. Io sono pessimista. Perché il "popolo" farà casino per i motivi sbagliati. Il "popolo" non dirà che le centrali nucleari sono inutili, ma solo che non le vuole nella propria provincia.
RispondiEliminaE comunque, se non alzerà la testa il "popolo", lo faranno i politici locali. Perfino Cappellacci ha già detto che in Sardegna non se ne parla.
Sì, l'ha detto. Vediamo se lo fa. Sai, di questi tempi non è scontato che parola e azione coincidano.
RispondiEliminaPessimista anche tu, eh? ;-)
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