Prendete un bicchiere di acqua gasata. E' pieno di bollicine, vero? Adesso buttatelo via. Anzi, forse è meglio se lo bevete o lo date a chi ha sete. L'importante è che vi ricordiate delle bollicine.
Adesso prendete un bicchiere di acqua naturale. Distillatelo. Ancora. Un'altra volta. OK, adesso la vostra acqua dovrebbe essere sufficientemente pura.
Bene, ora prendete una sorgente di ultrasuoni e posizionatela vicino al vostro bicchiere. Prendete una videocamera ad altissima sensibilità (ma veramente altissima) e puntatela in direzione del bicchiere. Spegnete la luce, accendete la videocamera e la sorgente di ultrasuoni.
Dopo un paio di minuti spegnete tutto e riaccendete la luce. Se date un'occhiata al filmato della videocamera vi accorgerete che nell'acqua si formano minuscole bollicine (tipo quelle dell'acqua gasata ma molto, molto più piccole) che poi esplodono emettendo dei lampi di luce. Ma non è questa la cosa importante: le bollicine sono solo un effetto collaterale. Quello che si produce in realtà nel bicchiere è una serie di piccolissime reazioni nucleari.
Se poi all'acqua ci aggiungete degli acidi di ferro oppure del deuterio, l'energia prodotta risulta essere superiore. Il problema attuale è come estrarre questa energia dal bicchiere, ma gli scienziati sono fiduciosi. In un prossimo futuro forse potremo ricaricare il telefonino immergendolo in un bicchiere d'acqua. Sempre che si tratti di un modello impermeabile.
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