George Clooney al momento dell'arresto (© Copyright ANSA) |
Questo arresto è stato voluto, nel senso che Clooney ha occupato il suolo dell'ambasciata e si è rifiutato di spostarsi, ben sapendo quello a cui andava incontro. Anzi, probabilmente l'arresto è stato pianificato per cercare di dare quanta più visibilità possibile alla protesta.
Le cose degne di nota in questa vicenda sono due.
Primo: la consapevolezza di rischiare in prima persona per una causa in cui si crede. Questa non è beneficenza, è più simile ad una forma estrema di volontariato. Certo, Clooney avrà ricevuto un trattamento di tutto rispetto in prigione, ma in ogni caso non credo sia stata un'esperienza piacevole.
Secondo: la volontà di violare le regole ma di accettarne le conseguenze. Tutti sono capaci di trasgredire o di infrangere la legge, ma quando si viene beccati con le mani nella marmellata, quanti hanno il coraggio delle proprie azioni?
En passant, questo modo di operare è stato (ed è tuttora) prerogativa di una formazione politica italiana: i Radicali. Scioperi della fame e della sete, violazioni delle leggi annunciate, messe in pratica e poi seguite da auto-denunce.
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